Pillole di Bologna - Bolognadream

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1) Le Due Torri: Asinelli e Garisenda
Sono il simbolo della città di Bologna. La maggiore delle due, quella degli Asinelli, fu elevata agli attuali 97,20 metri quando, verso la fine del XIII secolo, divenne di proprietà del Comune. Inizialmente doveva raggiungere circa i 60 metri. Lo scopo originario della torre infatti, era la difesa per cui non era necessario fosse particolarmente elevata mentre, il Comune, una volta innalzata, la utilizzava per segnalazioni luminose provenienti dal contado. La torre Garisenda invece, avrebbe dovuto essere alta 60 metri ma fu abbassata agli attuali 47,50 metri a metà del XIV secolo, perché si temeva che crollasse, anche a seguito del terremoto del 1351. Infatti, probabilmente,  si presume che la torre abbia cominciato a inclinarsi per un cedimento del terreno creando uno strapiombo di 3,2 metri. Sia la Torre degli Asinelli, che la Torre Garisenda risalgono entrambe al  XI secolo, epoca nella quale a Bologna le famiglie nobili gareggiavano tra loro, facendosi costruire per prestigio e fortificazione, torri sempre più alte. Bologna arrivò a contare quasi 200 torri!


2) Palazzo d’Accursio o Comunale
Il nucleo più antico del palazzo risale al 1293 ed era di proprietà della antica casa nobiliare del nobile Francesco d’Accursio. Nel 1444 venne posizionato l’orologio nella torre degli Accursio. All’ interno del palazzo d’Accursio, di incantevole bellezza, possiamo ammirare la Sala Rossa, così denominata per via delle tappezzerie purpuree, illuminate da eleganti lampadari in cristallo di Boemia derivanti da un rinnovamento del XIX secolo, e la quale, oggi è utilizzata per la celebrazione di matrimoni.


5) Piazza Maggiore
E’ la piazza principale della città di Bologna e si trova in pieno centro esattamente davanti a palazzo d’Accursio, sede, fino a pochi anni fa, del Comune e di tutti gli uffici  comunali. La sua realizzazione iniziò nei primi anni del  1200 durante le opere di costruzione del  Palazzo del Podestà.


3) Piazza e Fontana del Nettuno
La celebre statua bronzea del  Dio Nettuno, collocata sulla fontana dell’ omonima piazza, rappresenta appunto il Dio Nettuno nell’ atto di placare le onde. La statua, così come i delfini e le sirene sono opera dello scultore Giambologna (1563-1566).
 

6) Cattedrale Metropolitana di San Pietro
La facciata è in stile barocco e presenta ai lati due imponenti sculture di San Pietro e San Paolo. LA chiesa è arricchita da dipinti di Prospero Fontana (1579), Ludovico Carracci (1618), Marcantonio Franceschini (1728) e Donato Creti (1740). Di particolare interesse un crocifisso fra la Madonna e San Giovanni  Evangelista in legno del secolo XII. Il campanile di circa 70 metri è stato innalzato all’ inizio del secolo XIII attorno ad una preesistente torre cilindrica del X secolo. La torre campanaria è il secondo edificio più alto dopo la Torre degli Asinelli e offre una delle più belle vedute di tutta la città di Bologna.


4) Basilica di San Petronio
Per costruire la chiesa dedicata al patrono della città (che ne fu vescovo nel V secolo) fu demolito un intero quartiere. I lavori si protrassero dal 1390 al 1658 circa. Le imponenti dimensioni (32 m. di lunghezza e 60 di larghezza, con un altezza della volta di 45 m.) ne fanno una delle chiese più grandi d’Italia. Può contenere circa 28.000 fedeli.


7) Palazzo del Podestà
Edificato fra il 1201 ed il 1203, si affacciava su piazza Maggiore dove si teneva il mercato, ed era provvisto di un grande salone per le attività di governo. Il palazzo venne dotato nel 1212 di torre campanaria, che una quarantina di anni dopo sarebbe stata sostituita dall’ attuale torre dell’ Arengo.  Con la costruzione dell’ attuale Palazzo Comunale nella prima metà del XV secolo il Palazzo del Podestà venne adibito ad archivio. Fu iniziata una ristrutturazione mai conclusa, nel corso del 1484 da Giovanni II Bentivoglio, appartenente ad una delle famiglie nobiliari che governarono la città nel corso dei secoli.


8)  Sotto Bologna c’è una piccola grande Venezia
Attraversano Bologna una fitta rete di fiumi e canali, seppur nascosti i quali, nei secoli, contribuirono allo sviluppo economico della città attraverso la lavorazione della seta che necessitava di acqua per fare girare i mulini. Fra il XII e il XVI secolo si sviluppò un sistema urbano di canali, che permetteva di disporre di acqua per gli usi domestici, per le fognature, per i fossati  lungo le mura e per i mulini da grano e da seta. Il sistema di canali era basato su tre vie d’acqua:  Il torrente Aposa che è l’unico corso d’acqua che attraversa l’abitato da sub a nord, il fiume Reno ed il torrente Savena che, da fuori città, portavano le acque dentro le mura tramite 2 canali che giungevano uno da ovest e l’altro da est. Alla fine del 1800 i canali sono stati tombati per fare posto alle strade che oggi prendono il nome emblematico di Via Del Porto, Via Delle Moline, Via Riva di Reno e Via Val D’Aposa. I canali sono ancora visibili in alcune finestrelle collocate tra i palazzi come quella di Via Piella, Via Oberdan. Per l’escursione al torrente Aposa si accede dalla centralissima Piazza San Martino, scendendo una ripida gradinata.


12)   Palazzo Re Enzo
Fu costruito tra il 1244 ed il 1246. Deve il nome a Re Enzo, figlio dell’ imperatore Federico II di Svevia che, nel XIII secolo, qui fu imprigionato e mai liberato dai Bolognesi  dopo essere stato catturato nella battaglia di Fossalta nel 1249, nonostante parecchio denaro offerto dal padre. Il corpo di Re Enzo è sepolto fu seppellito nella Chiesa di San Domenico.


9) Santuario della Madonna di San Luca
La chiesa venne realizzata da Carlo Francesco Dotti tra il 1723 e il 1757 in sostituzione di una precedente chiesa del 1400, mentre le due tribune esterne sono concluse dal figlio Giovanni Giacomo nel 1774. Il portico di quasi 4 chilometri collega il Santuario alla città di Bologna e vede lo svolgersi della processione che ogni  anno dal 1433 porta l’icona della Madonna con Bambino di origine bizantina, durante la settimana dell’ Ascensione, dal Santuario a Bologna e di nuovo al Santuario. L’avvio della salita al Santuario è segnalato lungo via Saragozza, dall’ arco del meloncello, progettato da Carlo Francesco Dotti.


13) Palazzo dell’ Archiginnasio
Voluto da Pio IV per dare sede stabile all’ Università ed unificare le scuole del Diritto e delle Arti, il palazzo fu eretto su disegno di Antonio Morandi (1562-1563). E’ decorato da stemmi, scolpiti o dipinti  che ricordano, rettori, priori e studenti che lo hanno frequentato tra il 1500 ed il 1700. L’Archiginnasio ospitò l’Università fino al 1803. Dal 1838 è la sede della prestigiosa Biblioteca Comunale, ancora presente con un patrimonio di oltre 800.000 opere. Nel teatro anatomico che si trova all’ interno dell’ Palazzo dell’ Archiginnasio è collocata una scultura delll’anatomista Mondino de’ Liuzzi che fu il primo a praticare autopsie a scopo didattico a Bologna, a partire dal 1315 circa.


10)   I Portici di Bologna
Bologna, con i suoi 35 Km nel centro storico  e gli altri 15 km che si trovano fuori le mura, è conosciuta come la città dei Portici. La Bologna dell’ epoca Romana prima e dell’ epoca Longobarda poi, con le sue strade strette e gli scarsi spazi per il crescente sviluppo urbano dovuto all’ aumento della popolazione, spinse alla ricerca di soluzioni alternative per ricavare nuovi spazi, tra le quali vi fu quella di prolungare le travi portanti dei solai dei primi piani delle case verso la strada, per costruirvi piccoli edifici in legno, che sporgevano verso l’esterno. Cio’ comportò la nascita del attuale porticato cittadino che mostrò tuttala sua utilità sia come luogo di lavoro per artigiani e commercianti che come via pedonale riparata dalle intemperie.
 

14)   Basilica di Santo Stefano (Le Sette Chiese)
La tradizione la vuole fondata dal vescovo Petronio nel V secolo d.c. Dedicata a Santo Stefano martire, nei secoli successivi  vide la costruzione di altri luoghi di culto voluti dai frati benedettini. Il complesso è infatti conosciuto come le “Sette Chiese” anche se, ad oggi, i luoghi di culto residui sono 4. La chiesa del Crocifisso è di origine longobarda (VIII secolo). La chiesa del Calvario, con la riproduzione del santo sepolcro, un tempo custodiva le reliquie di San Petronio, oggi custodite nella basilica che porta lo stesso nome. La terza chiesa di San Vitale e Agricola,  conserva i sarcofagi  dei due Santi Martiri bolognesi. Nel quarto luogo di culto, nella chiesa della Trinità si può ammirare una scultura in legno del XIII-XIV secolo di Simone dei Crocifissi, che rappresenta l’adorazione dei Re Magi e che viene considerato il più antico presepio esistente al mondo.


11)  L'antico ghetto ebraico
Con le sue viuzze appartate e tranquille il ghetto è l’ideale per una riposante passeggiata. Si può partire da Via de’ Giudei, l’ingresso al ghetto da piazza di Porta Ravegnana dove, l’ampio slargo della piazza, fa spazio alle due torri. Queste vie del ghetto ebraico erano un tempo crocevia frenetico, dove mercanti, banchieri e cenciaioli esercitavano le loro professioni . Via dell’ Inferno era l’arteria principale nella quale confluiva un intreccio di piccole strade: Via De’ Giudei, Via Canonica, vicolo San Giobbe, vicolo Mandria, via del Carro e via Valdonica. Al numero 16 di Via Dell’ Inferno,  si affaccia l’edificio in cui era situata l’unica sinagoga del ghetto. Una lapide posta sulla parete esterna ricorda le terribili vicende subite dalla comunità ebraica bolognese nei secoli XV e XVI (Nel 1569 gli ebrei furono cacciati da Bologna) e durante la criminale persecuzione razziale degli anni 1938-45 ad opera dei nazi-fascisti.
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